Ingegneri, tecnici e avvocati under 30 per un laboratorio aperto a università e start up
Saipem ha un nuovo strumento per affrontare le sfide del futuro. E’ la Fabbrica dell’Innovazione, un incubatore di idee, una fucina di sperimentazioni per affrontare i temi del settore energetico con soluzioni, tecnologie e metodologie alternative. Un progetto che piace molto a CDP: il Gruppo, attraverso CDP Equity, detiene il 12,5% di Saipem ed è particolarmente interessato a favorire scenari produttivi declinati al futuro, che mettano al centro dello sviluppo i valori della sostenibilità e della crescita premiando il merito e la competenza.
La Fabbrica dell’Innovazione, infatti, è prima di tutto uno spazio occupato da una squadra di giovani divisi in gruppi di lavoro (età media trent’anni), selezionati da vari ambiti (dagli ingegneri agli avvocati ai tecnici) e chiamati a mettere a frutto esperienze, creatività e professionalità per sviluppare un nuovo approccio metodologico al lavoro.
Lo scopo del laboratorio è percorrere un iter lavorativo diverso: ai gruppi vengono proposti temi su cui riflettere per elaborare idee e proposte che devono necessariamente essere all’insegna del motto “Fail fast, fail cheap”. L’imperativo cioè è verificare la bontà del progetto in tempi brevi per decidere immediatamente se implementarlo o abbandonarlo, evitando studi e verifiche interminabili. Il monitoraggio dei progressi all’interno della Fabbrica dell’Innovazione è affidato ai senior sponsor: sono loro che, consci delle necessità dell’azienda, affidano al team le tematiche su cui lavorare, negli spazi del nuovo innovation lab della sede aziendale di San Donato Milanese. A rendere più virtuoso questo meccanismo interviene la collaborazione con università, centri di ricerca e start-up, una nuvola d’ingegno “per creare un ecosistema di crescita e know how”, come afferma Antonio Careddu Evp Strategie, Innovazione e Ict di Saipem.
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