CDP, fatti e numeri 2012
Comunicato stampa

CDP, fatti e numeri 2012

Roma, 20 Dicembre 2012

Bilancio positivo per l’attività 2012 di Cassa depositi e prestiti con gli obiettivi del piano industriale 2011 – 2013 quasi raggiunti con un anno di anticipo, grazie a nuove risorse (finanziamenti, investimenti) immesse nel sistema per circa 20 miliardi di euro. Risorse che sono andate a supportare gli Enti pubblici, lo sviluppo infrastrutturale del Paese e il sistema produttivo nazionale.

I risultati economici e patrimoniali rispecchiano il ruolo di rilievo assunto anche quest’anno da CDP: l’utile 2012 sarà in netta crescita rispetto agli 1,6 miliardi di euro del 2011, l’attivo supererà i 300 miliardi di euro.

CDP ha notevolmente aumentato le sue attività sia sul fronte dei finanziamenti (i crediti verso clientela e banche supereranno i 100 miliardi di euro) sia sul fronte dell’equity, dove importanti acquisizioni hanno caratterizzato l’anno: da quelle “industriali” di Sace, Simest e Fintecna, a quella strategica di Snam Rete Gas, alle operazioni fatte attraverso il Fondo strategico italiano, oltre che dagli altri Fondi in cui Cassa partecipa assieme ad altri investitori.

Nel corso dell’anno, inoltre, CDP è stata affiancata da  nuovi  partner istituzionali, italiani e stranieri: il Fondo del Qatar per la joint venture sul Made in Italy con il Fondo strategico italiano e la Banca d’Italia che – attraverso il conferimento ad FSI del suo pacchetto Generali - ne diviene azionista stabile.

Di seguito i dati nel dettaglio:


CDP: le risorse per l’economia

Sono circa 20 miliardi di euro le nuove risorse che CDP a fine 2012 avrà iniettato nell’economia: più dell’1% del PIL e sensibilmente oltre i 16,5 miliardi di euro del 2011. Gli obiettivi del Piano triennale 2011 - 2013 da 43 miliardi di euro sono quindi in larga parte raggiunti con un anno di anticipo.

Le risorse sono andate a sostenere i tre principali filoni di attività di CDP: finanziamento degli investimenti degli Enti pubblici, sostegno allo sviluppo infrastrutturale, supporto all’economia e al sistema produttivo nazionale.

Per quanto riguarda gli Enti pubblici, al diminuire della capacità di indebitamento derivante dai vincoli del Patto di Stabilità interno, corrisponde un mantenimento della quota di mercato di CDP di circa il 95%. Al fine di supportare gli Enti locali nella ricerca di nuove modalità di recupero delle risorse per i loro investimenti, CDP ha creato due nuovi strumenti: un primo Veicolo per valorizzare gli attivi immobiliari (Fondo Valorizzazione Immobiliare, gestito da CDPI SGR, con dotazione deliberata fino ad 1 miliardo di euro) e il Veicolo Servizi pubblica utilità (attraverso il Fondo Strategico Italiano, con dotazione pari ad 1 miliardo di euro) per favorire l’aggregazione delle ex municipalizzate.

Alle infrastrutture nel corso del 2012 sono state destinate risorse per circa 3 miliardi di euro, rispetto ai 2,2 miliardi di euro del 2011, prevalentemente nei settori del gas, delle multi-utilities e delle autostrade. Tenendo conto anche delle ulteriori operazioni deliberate, tra i principali beneficiari: Autovie Venete, Concessioni Autostradali Venete, BreBeMI, Austostrade Spa, Traforo Frejus, Tramvia di Firenze, Gasdotti, Reti metropolitane di Roma e Milano. Nel settore delle infrastrutture vanno menzionati anche gli investimenti dei fondi equity partecipati da CDP, sia in Italia (attraverso F2i), sia all’estero (attraverso i fondi Marguerite e InfraMed).

Per quanto riguarda il supporto all’economia, si è esaurito il primo Plafond da €8 mld dedicato ai prestiti a medio termine (da 3 a 10 anni) alle PMI: delle risorse hanno beneficiato circa 53mila imprese. Nel marzo 2012 è stato quindi attivato un nuovo Plafond PMI da 10 miliardi , di cui €2 mld destinati a  fronteggiare gli effetti negativi dei ritardi nei pagamenti della PA. Sempre alle imprese è stata dedicata l’attività di CDP a sostegno dell’export e dell’internazionalizzazione, con un raddoppio del Plafond dedicato da 2 a 4 miliardi di euro. CDP ha infine messo a disposizione di individui e imprese colpiti dal sisma 2012 due Plafond per complessivi 12 miliardi di euro.

Le acquisizioni

CDP è stata particolarmente attiva sul fronte delle acquisizioni: nell’autunno si sono perfezionate le operazioni relative al 30% di Snam, 100% di Sace e di Fintecna, 76% di Simest.

L’acquisizione del ruolo di azionista di riferimento di Snam da parte di CDP garantisce l’implementazione e l’ulteriore sviluppo dei piani di investimento del gruppo Snam in Italia e in Europa e la tutela delle caratteristiche di servizio di pubblica utilità delle attività svolte dall’azienda.

Per quanto riguarda le acquisizioni a valenza “industriale”, quelle di Sace e Simest sono state finalizzate a creare un polo industriale di supporto alle esportazioni, attività che rappresenta un fattore chiave di sviluppo per l’Italia con ampi margini di miglioramento rispetto ai principali Paesi concorrenti.

Per quanto riguarda Fintecna, l’acquisizione costituisce per CDP l’accesso a competenze, complementari a quelle già esistenti, di riqualificazione, valorizzazione e gestione immobiliare.

CDP ha acquisito quote di società anche attraverso il Fondo Strategico Italiano, che investe in imprese di "rilevante interesse nazionale", con l’obiettivo di farle crescere dimensionalmente, migliorarne l’efficienza e rafforzare la propria posizione competitiva sui mercati nazionali e internazionali. In poco più di 11 mesi di operatività il fondo ha deliberato operazioni per oltre 1 miliardo: Kedrion (investimento di 75 milioni di euro, più linea di credito convertibile per ulteriori 75 milioni di euro), Metroweb (investimento di 200 milioni di euro, più potenziali ulteriori 300 milioni), Hera (deliberato investimento fino a 100 milioni di euro, subordinatamente ad approvazioni regolamentari) e Avio (deliberata in caso di apertura del capitale sociale ).

I nuovi partner

Attraverso FSI, CDP è stata affiancata da nuovi partner istituzionali. La Qatar Holding ha sottoscritto con FSI una joint venture da 2 miliardi di euro per il sostegno al Made in Italy.

E’ stata poi la volta della Banca d’Italia che ha fatto il suo ingresso nel capitale di FSI, attraverso il conferimento della partecipazione in Generali - pari al 4,5% della società -  da cedere entro il 2015. L’operazione si concretizzerà attraverso un aumento di capitale in due tranches, una per Bankitalia (che entrerà nel Fondo con circa il 20% del capitale), una per il Gruppo CDP che parteciperà con 2,2 miliardi. Ad esito di tale operazione, gli impegni complessivi di sottoscrizione del capitale del Fondo Strategico Italiano saliranno a 5 miliardi di euro. Il target è 7 miliardi di euro.

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