Bruxelles, 5 settembre 2012
Il presidente della Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini, ha incontrato oggi a Bruxelles una delegazione degli europarlamentari italiani, tra i quali Mario Mauro, David Sassoli, Roberto Gualtieri, Antonio Cancian, Silvia Costa, Leonardo Domenici, Luigi Berlinguer, Salvatore Caronna, Guido Milana, Giommaria Uggias, Crescenzio Rivellini, Amalia Sartori, Andrea Cozzolino, Patrizia Toia.
Nell’incontro si è discusso del ruolo di CDP per il sostegno dell’economia e per l’infrastrutturazione del Paese, e dei provvedimenti europei utili alla ripresa della crescita e alla promozione degli investimenti di lungo termine nell’industria, nei servizi e nelle infrastrutture.
Bassanini ha poi tenuto una relazione al seminario internazionale organizzato dal Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo sugli strumenti finanziari innovativi per superare la crisi, rilanciare la crescita e sostenere gli investimenti. Considerati i rigorosi vincoli del Fiscal Compact, è cruciale – secondo il presidente di CDP – creare le condizioni e gli strumenti per incrementare gli investimenti dei privati e degli investitori istituzionali internazionali. "La domanda di capitali per investimenti di lungo periodo è in rapida crescita- ha sottolineato - l’offerta di risparmio di lungo termine potrebbe non essere sufficiente a soddisfarla e comunque la competizione internazionale sul mercato dei capitali sarà durissima. L’Europa deve attrezzarsi per fare la sua parte".
Bassanini ha evidenziato innanzitutto alcune condizioni propedeutiche: 1) un quadro regolatorio stabile con costi burocratici bassi e procedure efficienti; 2) un sistema giudiziario rapido ed affidabile; 3) una P.A. e servizi pubblici tecnologicamente avanzati ed efficienti; 4) una regolazione europea e internazionale che non penalizzi ma favorisca gli investimenti nelle infrastrutture e nell’economia reale (Solvency II, Basilea III, IAS).
Quanto agli strumenti, i project bonds possono svolgere un ruolo importante, ma richiedono garanzie pubbliche, incentivi fiscali e adeguate regolazioni: l’Italia è oggi, al riguardo, sulla buona strada. Un ruolo importante potrebbe essere svolto dalla BCE, se decidesse di fornire liquidità sullo schema delle precedenti LTRO, ma con una durata più lunga e vincolo di destinazione ad investimenti qualificati di lungo termine. La crisi di liquidità fronteggiata dai due LTRO precedenti si è infatti oggi spostata sul medio-lungo termine.
Il presidente CDP ha inoltre proposto la creazione di nuovi fondi europei di lungo periodo per le infrastrutture, l’energia, l’ambiente, il venture capital, l’innovazione e le biotecnologie, replicando il modello dei fondi Marguerite e Inframed; ha ipotizzato l’introduzione di sistemi tariffari che incentivino gli investimenti infrastrutturali, in specie nel settore delle TLC (fibra ottica); ha infine posto l’accento sulla necessità di misure fiscali che favoriscano lo spostamento dei capitali privati dagli impieghi finanziari e speculativi a breve agli investimenti a lungo termine nelle infrastrutture e nell’economia reale, con impatto positivo non solo sulla crescita, ma anche sulla riduzione del debito pubblico.