Individuare e gestire i rischi emergenti e futuri è fondamentale per garantire la continuità aziendale e il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Il nostro sistema di controllo interno è costituito da un insieme di presidi che mirano a identificare, monitorare e mitigare i rischi individuati nei diversi segmenti di attività e di clientela.
Con il modello Sustainable Development Assesment, le operazioni del Gruppo sono soggette ad una valutazione di impatto ex-ante in chiave ESG che supporta, in modo complementare alla più tradizionali valutazioni di rischi, compliance e legale, l’intenzionalità delle nostre scelte verso impatti positivi e la generazione di valore non solo economico ma anche ambientale e sociale.
Le differenti tipologie di rischio sono definite all’interno della Risk Policy di Gruppo, approvata dal Consiglio di Amministrazione, soggetta ad aggiornamento con cadenza semestrale e articolata nel Regolamento Rischi e nei documenti ad esso collegati, ciascuno dei quali riguarda una specifica categoria di rischi.
In particolare, gli strumenti di presidio dei rischi includono anche aspetti legati alla gestione dei rischi di natura sociale, ambientale ed economica. Siamo fortemente impegnati ad assumere decisioni di investimento responsabili al fine di crescere in consapevolezza e trasparenza.
I rischi di natura climatica ed ambientale, sociale e di governance (ESG) sono individuati dalla Direzione Rischi, e definiti in linea con la regolamentazione in ambito finanziario e bancario.
In particolare, tra i rischi climatici ed ambientali sono ricompresi le seguenti componenti:
I rischi ESG sono presidiati e valutati dalle unità organizzative della Direzione Rischi, nell’ambito delle attività di controllo di secondo livello.
L’unità Risk Management valuta i rischi climatici ed ambientali delle nuove operazioni sulla base di una metodologia interna quali-quantitativa che consente di valutarli separatamente ed in maniera analitica di sintetizzarli in un giudizio espresso con classi di rischio predefinite in base alla definizione di uno score. A partire dal 2023 l’analisi è estesa anche agli aspetti sociali e di governance.
Nel corso del 2023 abbiamo adottato un regolamento interno “Valutazione e Gestione dei Rischi ESG” che descrivere i principi e le metriche a cui il Gruppo deve attenersi nella valutazione dei rischi di natura ambientale, sociale e di governance per le nuove operazioni.
I rischi di natura ESG sono gestiti nell’ambito dei rischi reputazionali, dei rischi di non conformità e dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. In particolare, la metodologia di Gruppo per la valutazione del rischio reputazionale delle operazioni, contempla anche l’utilizzo di indicatori per la valutazione di rischi legati all’etica e all’integrità, a istanze sociali e ambientali.
Consapevoli della centralità che riveste il tema del cambiamento climatico, guardiamo con attenzione ai rischi emergenti sul clima, sia nei termini di possibili impatti economico-finanziari sia dei potenziali rischi reputazionali. Per questo, il Gruppo CDP ha deciso di rendicontare, su base volontaria, le informazioni relative al cambiamento climatico, in base agli ambiti definiti dalla Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) – l’organo internazionale deputato al monitoraggio e alla promozione della stabilità dei mercati finanziari.
Per maggiori approfondimenti sulla gestione dei rischi, consulta la pagina dedicata sul Bilancio Integrato
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